"IL BLOG PER LA SOPRAVVIVENZA"

mercoledì 31 ottobre 2007

REGOLARI 3.700.000 E GLI IRREGOLARI!!!!!

SONO 3.700.000 PER 2/3 PARI A 2.500.000 CIRCA SONO AL NORD: BENE...BENISSIMO.....
LE ETNIE PREVALENTI: RUMENA-MAROCCHINA-ALBANESE, LE "MIGLIORI PER LA SICUREZZA"......."UNA PRESENZA IMPORTANTE"....."SENZA DI LORO NON AVREMMO BISOGNO DI...INDULTI.....E.....CARCERI NUOVE".....!!!!!!

STIPENDI ITALIANI TRA I PIU' BASSI D'EUROPA

GLI INDUSTRIALI, BONTA' LORO, DICONO CHE CI SONO PAESI CON STIPENI PIU' BASSI, VEDI: ALBANIA, POLONIA ED ADDIRITTURA LA.....CINA.
MA QUESTI "CONDOTTIERI" SANNO QUALCOSA DI STORIA, ECONOMIA, OPPURE SONO A CAPO DI AZIENDE ....PER CASO...HANNO PROPRIO UNA LINGUA SCIOLTA...COME SI DICEVA UNA VOLTA...SENZA ACCENDERE IL CERVELLO OPPURE...PARLANO SOLO PER TORNACONTO PERSONALE.
SENTITE QUESTA: L'ATTUALE GOVERNO PER GLI STRAORDINARI CHIEDE ED OTTIENE DEFISCALIZZAZIONE PER LE IMPRESE E PER I DIPENDENTI CHE FANNO STRAORDINARIO CHIEDONO CHIEDONO MINOR IMPOSIZIONE FISCALE!!!!
.....ALLA FACCIA DI CHI NON PUO' FARLO............!!!!!!!!

NO COMMISSIONE G8

NO ALLA STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA: BOCCIATA LA COMMISSIONE D'INCHIESTA SUL G8 DI GENOVA DEL 2001: CON L'AIUTO DI UDEUR E ITALIA DEI VALORI CHE HANNO VOTATO SULLA LINEA DEL CENTRO DESTRA.

lunedì 29 ottobre 2007

IN ITALIA STIPENDI PIU'BASSI 2

RISPONDIAMO AL SIG. DRAGHI CHE QUI NON E' QUESTIONE DI SOSTENERE I CONSUMI PER AUMENTARE LO SVILUPPO E POI DARE UNA MISERIA D'AUMENTO AI DIPENDENTI.
QUI OCCORRE UNA REVISIONE RADICALE: CON L'ENTRATA DELL' EURO PROPUGNATA IN MODO SCONSIDERATO DAL SIG. PRODI I LAVORATORI DIPENDENTI HANNO SCONTATO LA NUOVA PARITA', SOLO LORO HANNO CONCORSO A RISANARE PARTE DEI CONTI PUBBLICI.
OR QUI NON METTIAMO IN DISCUSSIONE L'INGRESSO IN EUROPA, MA LA SCIAGURATA INCOMPETENZA VOLUTA DA PRODI.

NON SI PUO' FAR PAGARE I DEBITI DI TUTTI SOLO AD UNA CATEGORIA CHE DOVREBBE ESSERE DIFESA DALLA SINISTRA.
PURTROPPO QUESTA SINISTRA SCENDE IN CAMPO SOLO PER DIFENDERE GLI EXTRACOMUNITARI A SCAPITO DEI DIPENDENTI!!!!!!!!!!!!!!!

IN ITALIA STIPENDI PIU' BASSI

PRESIDENTE BANKITALIA DRAGHI: IN ITALIA STIPENDI DI LAVORO DIPENDENTE PIU' BASSI D'EUROPA - SE VOGLIAMO SOSTENERE I CONSUMI OCCORRE AUMENTARLI.

MENO SBARCHI - PIU' CASSE DA MORTO

ALTRO CHE GOVERNO DI DESTRA - ALTROCHE' BOSSI-FINI CHE VOGLIONO CANCELLARE - QUESTO GOVERNO IN UN SOL COLPO HA OTTENUTO QUANTO LA DESTRA NON HA MAI OTTENUTO NEANCHE PARZIALMENTE............
NONOSTANTE I MINORI SBARCHI, FORSE COMPLICE IL MALTEMPO, NE SBARCANO DI MENO...ALMENO VIVI!

giovedì 25 ottobre 2007

SONDAGGIO ELETTORALE

Se domani ci fossero nuove elezioni politiche, chi voteresti?
(Voti raccolti: 44654 dal 10/10/2007) A "AFFARI ITALIANI"
• ALLEANZA NAZIONALE 11,65 %
• COSA ROSSA (Prc-Pdci-Verdi-Sd) 3,99 %
• FORZA ITALIA 24,59 %
• ITALIA DEI VALORI 3,41 %
• LEGA NORD 16,20 %
• PARTITO DEMOCRATICO 29,70 %
• UDC 1,65 %
• UDEUR 0,26 %
• UN PARTITO DI BEPPE GRILLO 3,87 %
• ALTRI DI CENTRODESTRA 1,26 %
• ALTRI DI CENTROSINISTRA 0,92 %
• ASTENSIONE 2,49 %

martedì 23 ottobre 2007

G8

PREMESSO CHE NON DIFENDO I DIMOSTRANTI DEL G8 DEL 2001 A GENOVA
RITENGO CHE LE PENE RICHIESTE, SE MESSE A CONFRONTO CON I CONDANNATI DEL TERRORISMO MUSSULMANO, SONO ECCESSIVE.

CONSIDERATO CHE LE PENE COMMINATE PER IL T. M. SONO INFIME,
ANCHE LE PENE RICHIESTE PER IL G8, SE COMMINATE, SONO SOSTANZIALMENTE GIUSTE.

TERRORISTA=GUERRIGLIERO

ROVESCIATO IL TEOREMA TERRORISSTA=GUERRIGLIERO
CONDANNE PER 4 - 6 ANNI

PURTROPPO REATO ALQUANTO SOTTOVALUTATO
AVREBBE MERITATO ALMENO 10 ANNI

PURTROPPO E' UN REATO CONTRO L'UOMO COMUNE:
"PER QUESTO GOVERNO CONTRO NESSUNO".

NAUFRAGIO PACCHETTO SICUREZZA

COME VOLEVASI DIMOSTRARE QUESTO GOVERNO DEL
"PACCHETTO SICUREZZA" SE NE FA' UNA PIPPA

ABBIAMO FATTO PROPRIO UN "BEL CAPOLAVORO" A INSTAURARLI LI!

DIALOGO E TOLLERANZA

AIUTO AI PAESI POVERI!
COMPRENSIONE AVVICINAMENTO NON INTOLLERANZA:
ANCORA DALLA PARTE DEGLI EXTRA. GOVERNO E MASSIMA CARICA ISTITUZIONALE ANCORA DALLA PARTE EGLI EXTRA.

CHE PENSI DI PIU' A COLORO CHE L'HANNO POSTO SUL MASSIMO SCRANNO STATALE!

domenica 21 ottobre 2007

CHRISTOPH BLOCHER: XENOFOBO

» 2007-10-21 21:47
Svizzera, trionfo della destra nazionalista
GINEVRA - Nuovo trionfo in Svizzera della destra nazionalista ed antieuropea: il partito dell'Unione democratica di centro (Udc) del ministro della giustizia Christoph Blocher ha consolidato la posizione di prima formazione politica della ricca Confederazione ottenendo il 28,8% delle preferenze alle elezioni legislative, secondo le ultime proiezioni. E' un record per il partito e nella recente storia della Svizzera. La crescita dell'Udc dopo l'impennata alle legislative del 2003 è stata del 2,1 %, superiore al previsto. In seconda posizione restano i socialisti (Ps), i veri sconfitti con il 19,3 % dei voti, meno 4 % rispetto al 2003. Altro perdente, il Partito liberale radicale che rimane la terza forza politica del Paese con il 15,8% dei voti, nonostante un calo del l'1,5% .

Dal canto suo, il Partito popolare democratico avanza leggermente (+0,5% al 14,7 %). Netto rialzo dei Verdi, che passano dal 7,7 al 9,5%. "Votano per noi coloro che non vogliono aderire all'Unione Europea, che sono a favore di tasse più basse, che chiedono più sicurezza e meno criminali stranieri", ha trionfato il presidente dell'Udc Ueli Maurer alla televisione svizzera. Al centro della campagna dell'Udc è infatti stato il tema della criminalità degli stranieri ed un manifesto che ritrae tre pecore bianche che cacciano dalla bandiera svizzera una pecora nera. Il manifesto ha suscitato numerose critiche ed accuse di razzismo ma a quanto pare non ha intaccato la capacità di mobilitazione dell'Udc nell'elettorato elvetico. Il partito è cresciuto anche nella Svizzera francofona e in cantoni come quello di Ginevra.

Riconoscendo la sconfitta i socialisti hanno criticato la costosa campagna condotta dall'Udc. Il presidente dei socialisti Hans Hjurdg Feher si è consolato affermando che dato il successo dei Verdi, molti voti persi dal Ps non sono andati agli avversari ma ai "nostri partner". Sul futuro l'Udc di Blocher si è voluta rassicurante. "Non intendiamo escludere il Partito socialista dal Governo", ha detto Maurer affermando che il suo partito non vuole rimettere in discussione la tradizione della concordia elvetica. Da quasi mezzo secolo, infatti i quattro grandi partiti Udc, il Partito liberale-radicali (destra) e Partito popolare democratico (Ppd) - si spartiscono i sette seggi del governo in base alla cosidetta 'formula magica', modificata per la prima volta dal 1959 nel 2003 dopo la vittoria dell'Udc alle ultime legislative. Il partito di Blocher ottenne allora un secondo seggio al governo a scapito dei democristiani. Il nuovo parlamento dovrà riunirsi il prossimo 12 dicembre per eleggere i sette ministri del governo. Maurer ha detto che tre ministri ora in carica dovrebbe ritirarsi: il radicale-liberale Pascal Couchepin (ministro degli interni), il ministro dei trasporti, dell'energia e dell'ambiente, il socialista Moritz Leuenberger, ma anche il ministro della difesa, l'Udc Samuel Schmidt. Quest'ultimo appartiene infatti all'ala moderata e sempre più minoritaria del Partito di Blocher.

La ripartizione dei seggi tra i quattro grandi partiti potrebbe restare la stessa, ha detto Maurer. I circa 4,8 milioni di elettori svizzeri erano chiamati ad eleggere i 200 membri del Consiglio Nazionale (camera bassa) e i membri del Consiglio degli Stati (46 membri). Stando alle proiezioni, l'Udc dovrebbe ottenere 62 seggi su 200 al Consiglio Nazionale (+ 7), il Ps 43 seggi (meno 9), il Plr 31 (meno 5) , il Ppd ( 31, più 3). I Verdi 19 seggi (+5). Per il Consiglio degli Stati sono ancora previsti diversi ballottaggi, domenica prossima. La partecipazione, tradizionalmente bassa, dovrebbe attestarsi attorno al 45-50%.

NOTIZIA ANSA.IT

SAN VELTRONI: LIBERACI

VELTRONI LIBERACI DA TUTTI I MALI PASSATI PRESENTI E FUTURI; SPAZZA VIA QUEL GOVERNO PRODI PORTAVOCE DI UN COMUNISMO ACCOMUNATO AGLI EXTRACOMUNITARI.

SPAZZA VIA QUEL GOVERNO E POI CI PENSEREMO NOI A SPAZZARTI VIA.....

SAN VELTRONI:LIBERACI

SAN VELTRONI - LIBERACI DA TUTTI I MALI PASSATI PRESENTI E FUTURI
FA SI CHE GLI ELETTORI EL CENTRO-SINISTRA RINSAVISCANO TI SOSTENGANO E CI TOLGANO QUESTO ATTUALE GOVERNO DI COMUNISTI.

CHE TU E IL TUO PD SIATE IL NUOVO CORSO CHE CI TOLGA PER SEMPRE LO SPETTRO DEL COMUNISMO - DI UN COMUNISMO CHE NON E' PIU' QUELLO DI UN TEMPO - MA CHE VUOL DIRE AFFRATELLAMENTO CON GLI EXTRACOMUNITARI -

POI CI PENSEREMO NOI A SPAZZARTI VIA....

giovedì 18 ottobre 2007

DUE EGIZIANI:STUPRO CON RAPINA

PARCO LAMBRO:MILANO CITTA' INFESTATA DA EX.
CHIEDONO UNA SIGARETTA ED AL RIFIUTO (A PROPOSITO BISOGNA NON PARLARE CON QUESTI E STAR BENE ALLA LARGA (TENERE UNA DISTANZA MINIMA DI METRI DUE SE POSSIBILE) ANCHE PER PRESERVARCI DALLE MALATTIE DI CUI SONO PORTATORI) VIOLENTANO IL RAGAZZO E LO RAPINANO.

RIPORTO UNA NOTIZIA DI CUI ALL'INCIRCA IL 95% PENSANO "E CHE ME NE FREGA?" ED IL 30% LO DICONO PURE.

OBIEZIONE: E SE SUCCEDE A TE.....DICI ANCORA: "CHE ME NE FREGA?"
E SE SUCCEDE A TUO FRATELLO ( ANCHE PERCHE' QUESTI SONO COME GLI ANIMALI (TIPO CANI) O ADDIRITTURA A TUA SORELLA A TUA FIGLIA COME SUCCEDE SPESSO......

E' ORA DI PRENDERCI SULLE SPALLE QUESTO PROBLEMA...E' ORA DI AFFIDARCI A MOVIMENTI....CHE METTONO AL PRIMO POSTO QUESTE PROBLEMATICHE.....A MOVIMENTI..CHE DIVENTERANNO SICURAMENTE PARTITI PER RISOLVERE PER VIE ISTITUZIONALI QUANTO STARA' A CUORE ALLA MAGGIORANZA.......

mercoledì 17 ottobre 2007


LIBERALAPADANIA
: RAPINA CONAD VIA TRIPOLI#links


LIBERALAPADANIA
: RAPINA CONAD VIA TRIPOLI#links

RAPINA CONAD VIA TRIPOLI

ORA CI COLPISCONO ANCHE VICINO A NOI OGGI ORE 13.00 RAPINA A MANO ARMATA ALLA CONAD DI VIA TRIPOLI - PELLE SCURA - ACCENTO MERIDIONALE - QUATTRO INDIVIDUI ARMATI HANNO PUNTATO UN FUCILE ALLA TESTA DI UNA DIPENDENTE.
IL FATTO CHE PARLAVANO MERIDIONALE PU0' SIGNIFICARE:
IMMIGRATI DAL SUD CHE DIMORANO SUL POSTO
MERIDIONALI ITALIANI IN "TRASFERTA"
EXTRACOMUNITARI DIMORANTI A LUNGO AL SUD CHE SI ESPRIMONO IN TAL SENSO.
E' DURA E' PROPRIO DURA SI RISCHIA DI TROVARCI A FACCIA A FACCIA IN QUALUNQUE MOMENTO CON UN DELINQUENTE!!!!!!!!!

martedì 16 ottobre 2007

Primarie e immigrati

Paolo Bassi
Fra i milioni di elettori (veri o presunti che siano) alle primarie del Pd, bisogna contare anche gli immigrati, ai quali Ds e Margherita hanno voluto conferire il diritto di voto. Una novità a metà, visto che i movimenti fondatori del nuovo soggetto politico non hanno mai nascosto di sostenere l'estensione del suffragio, diretto e indiretto, a chi non è cittadino anche per le elezioni “vere”. Una riforma attualmente in “stand by”, ma che rimane un obiettivo della maggioranza di Governo. Anzi, non è da escludere che proprio questa esperienza, possa essere sfruttata come trampolino di lancio per tornare a parlarne anche in Parlamento e passare, al momento opportuno, dalle parole ai fatti.
Domenica i solerti controllori delle “urne democratiche” sembra abbiano chiuso più di un occhio sui voti dei non italiani. Lo sostengono alcune inchieste giornalistiche, secondo le quali, per gli stranieri, dovendo esibire solo il permesso di soggiorno, fosse assai facile poter esprimere la propria preferenza per i vari Veltroni, Bindi, Letta quante più volte volessero. Bastava cambiare seggio e il gioco era fatto. Ma questo, se vogliamo, è un aspetto marginale. Quello che dovrebbe davvero far riflettere, è piuttosto il significato che si vorrà dare a questo voto “straniero”. Non mancheranno quelli che vorranno leggerci “l'esigenza” di uniformare il nostro sistema ai tempi che corrono; e questi si uniranno in coro a quelli che vorranno “premiare” la partecipazione degli immigrati, sostenendo che la loro voglia si “farsi sentire” sia il termometro dell'alto grado di integrazione ormai raggiunto nella nostra società. Partecipazione, integrazione, dialogo, confronto, torneranno ad essere un “mantra” da recitare ad ogni piè sospinto, per inculcare nelle teste degli scettici cittadini del Belpaese, che questo passaggio sia cosa buona e giusta e tutti abbiamo di che guadagnarci. In realtà ad “incassare” saranno soprattutto gli ex ulivisti. Il Pd, nato per fusione degli apparati ex-Pci ed ex-Dc con la benedizione dei poteri forti, è tutto meno che un soggetto “popolare”. Anzi, più si strutturerà, più perderà il sostegno di quel mondo fatto di associazioni, circoli, militanti di base, che ancora esiste in casa Ds e Margherita. Avere dalla propria il finanziere “etico” e l'imprenditore “illuminato” va bene, ma in cabina elettorale, si sa, anche loro contano come l'impiegato o la casalinga. E se persino l'operaio ha dimostrato di non avere più una grande “coscienza di classe”, bisogna correre ai ripari. E quale soluzione migliore, se non quella di ammiccare ai nuovi venuti, ai quali poter far credere che nel Pd troveranno un valido sostegno alla loro “causa”. Poco importa del fatto che si sovverta il principio del bilanciamento fra diritti e doveri che sta alla base di qualsiasi contratto sociale. E perché porsi il problema del fatto che questi, in pochi anni, potranno organizzarsi e dare vita a veri e propri partiti etnici. L'importante è tamponare l'emorragia di consensi. Gli altri sono problemi futuri. E la priorità, oggi, è salvare quante più poltrone possibili.

Bossi: è la Lega a decidere chi vince

Elisabetta signetto
Il Senatur rilancia la posta nella sfida al Governo “romano”. E lo fa nel giorno delle primarie del Partito Democratico vinte da Veltroni. «La Padania non molla, caro Prodi», il suo messaggio dal palco dell’ex Manifattura di Cuorgnè, sostenuto come una volta dalla folla, numerosa l’altra sera in chiusura della Festa della Lega Nord. «Il voto è sempre espressione di democrazia», il commento del leader del Carroccio Umberto Bossi sulla consultazione di domenica. «Ma è meglio essere separati in casa che litigare nel partito», la sua riflessione di fronte ai dati “di fatto”, e non solo ai contati nelle urne del PD. Rimproverando alla Casa delle Libertà l’occasione persa al Governo per attuare il federalismo, il leader del Carroccio è tornato a stigmatizzare l’esito del referendum sulla devolution, “la” del suo discorso. «Il destino del Nord - le parole del Senatur - è stato votato dal sud legato agli interessi di Roma. Ma non finisce qui la lotta di liberazione. Abbiamo atteso anni per ottenere il federalismo, e non ci fermeremo ora. Siamo gli schiavi attuali. L’Italia - nata come opportunità ma non per volontà del popolo - senza i soldi del Nord crolla. Siamo finiti - ha ribadito in un meccanismo di schiavitù del centralismo romano che dobbiamo superare con il federalismo. Ci vuole coraggio per realizzare la libertà, ma alla fine - ha concluso - vince la gente e chi ha il territorio».
«Prodi fuori dalle scatole», ha tuonato Bossi fra gli applausi delle camice verdi canavesane. «Tra qualche giorno - ha annunciato in un monito anche verso i suoi alleati - inizieremo a scrivere il nuovo programma elettorale. La Lega ha i voti: decide chi vince e chi perde». Oltre al federalismo per dare maggiori poteri e risorse agli enti locali, si ripartirà dalle leggi sull’immigrazione e il lavoro. «La sinistra è legata agli immigrati perché spera nel loro voto sapendo di avere ormai perso quello del proletariato. Per questo hanno cancellato la Bossi Fini. Ma qui ci siamo già noi: aiutiamoli a casa loro». Restituire ai lavoratori la liquidazione scippata dal centrosinistra con la normativa sul TFR, l’altro obiettivo principale del programma. «Il sindacato - è intervenuta Rosy Mauro - s’è accordato con il Governo per rapinare i lavoratori. E’ stata la ladrata del secolo. Con il TFR i genitori aiutavano i figli invece così hanno aiutato lo Stato centrale. E’ scandaloso: il Governo deve ridare la liquidazione ai lavoratori e non rimpinguare i fondi di CIGL, CISL e Uil». Una presa per i fondelli, pari alla consultazione sindacale sul protocollo welfare votato nei giorni scorsi nelle fabbriche. «La decisione era già stata presa - è sbottata Mauro - e come sempre il sud con il “si” ha deciso anche per il Nord, invece, contrario». Venduto a Confindustria di Montezemolo, il sindacato in un altra situazione politica avrebbe mobilitato i compagni nelle piazze. «Basta» è allora tornata a ripetere Mauro. «Bisogna dare precedenza alle assunzioni dei residenti e dei giovani, poi agli altri. Bisogna dare assistenza sanitaria gratuita ai nostri anziani che per una vita hanno pagato le tasse, e poi agli altri». C’è bisogno di lui, Umberto Bossi, - come ha manifestato la folla presente in un'ovazione di conferma - c’è bisogno del Carroccio.
Sarà anche democratico, ma il partito battezzato domenica dalle primarie si conferma alfiere del centralismo romano. Ieri, alla conferenza stampa dei “saggi” del Pd, ci hanno informato che la prima assemblea costituente si terrà a Milano il 27 ottobre. Consapevolezza che al Nord il nuovo partito non ha sfondato? Paura per i risultati sempre più deludenti della sinistra nelle regioni settentrionali? Forse entrambi, come indirettamente ribadisce il “saggio” Maurizio Migliavacca: «E’ un segno di attenzione verso il Nord». Come i colonialisti di un tempo, il partito democratico offre segni di attenzione che se guardati bene sottolineano l’alterità di questo nuovo soggetto politico rispetto alla Lombardia, al Veneto e al Piemonte. Che al Nord si giochi una partita decisiva per l’esito della sfida nazionale è risaputo. Solo vincendo in Padania si può governare il Paese. Per questo Veltroni aveva subito suggerito come luogo per “l’inaugurazione” il capoluogo lombardo, ricevendo il no di Prodi. No che oggi finisce in soffitta, sacrificato sull’altare dei nuovi equilibri a sinistra. Basterà sfilare al Nord? Il dubbio è forte, per una coalizione che sembra abbinata ai sindaci di Roma (oggi Veltroni, ieri Rutelli) e che rischia di considerare l’area che mantiene tutta la penisola come un territorio di conquista. Difficile per il Pd comportarsi diversamente quando si ha una classe dirigente interamente laziale: oltre a Veltroni, Bettini, Fioroni, Melandri, Rutelli. Sarà per questo che le primarie sono state un flop?

Maroni: «Ma quanti banchieri in coda ai seggi per il leader del Pd! Un’altra cosa la nostra terra che fa politica e lavora» Esito inferiore alle aspet

LA LEGA: LA PADANIA BOCCIA VELTRONI
ALESSANDRO MONTANARI
Quella di Veltroni è una «leadership debole» e la Padania l’ha riconosciuta come tale. Nella nascita del Pd Roberto Maroni non vede nessuna «rivoluzione copernicana» per il sistema politico italiano: «Quella - dice - l’ha fatta la Lega quindici anni fa». Ma, all’indomani delle primarie, il capogruppo del Carroccio alla Camera sottolinea soprattutto l’indifferenza del Nord verso il neo-segretario del Partito Democratico, visto come «il simbolo di una Roma padrona e ladrona».
Onorevole Maroni, cominciamo dai numeri. Le primarie del Pd hanno coinvolto più di 3 milioni di persone. Come legge questo dato?
«Visti i controlli che ci sono stati, non mi fido troppo dei numeri. Ma, qualunque siano i numeri reali, mi sembra che i dati significativi siano due. Il primo è che alle primarie di Prodi andarono a votare più persone. Il secondo è che Ds e Margherita non sono riusciti a mobilitare per intero nemmeno l’elettorato che la scorsa settimana ha partecipato al referendum sul welfare. Basta e avanza per dire che il Partito Democratico non è riuscito a scaldare i cuori».
Giudizio completamente negativo?
«No, le primarie sono un esercizio di democrazia da rispettare. È sempre apprezzabile quando alla gente viene data l’opportunità di esprimersi. Noi della Lega lo abbiamo fatto tante volte, con le nostre mobilitazioni di piazza. Ritengo, però, che il risultato di queste primarie sia stato eccessivamente enfatizzato. L’esito, infatti, è stato inferiore alle aspettative, non superiore: un partito capace di rivoluzionare la politica italiana dovrebbe nascere con il voto di dieci milioni di cittadini, non di tre. Detto in altri termini: il Pd non è la rivoluzione copernicana del sistema. L’unica rivoluzione copernicana del sistema l’ha fatta la Lega, quindici anni fa».
Come previsto Walter Veltroni ha trionfato: ora è il segretario del più grande partito della sinistra italiana e il prossimo candidato premier. Quali sono i tratti essenziali di questa nuova leadership?
«Trovo molto azzeccata la satira di Crozza, che ha fatto di Veltroni il politico del maanchismo. Per piacere a tutti e non dispiacere a nessuno, sostiene tutto e il contrario di tutto. Ma questa non è prova di leadership; al contrario è un segnale di grande debolezza. D’altra parte per tenere in un unico partito popolari e socialisti, ex democristiani ed ex socialisti, Veltroni deve necessariamente dire che vanno bene gli uni ...ma anche gli altri. Il maanchismo veltroniano è una scelta di ripiego, molto indicativa della debolezza politica del Partito Democratico che, infatti, in tutti i sondaggi, non raccoglie nemmeno la somma dei voti di Ds e Margherita».
Che impressione le ha fatto vedere banchieri come Profumo o Bazoli o imprenditori come Moratti, Tronchetti Provera e sua moglie Afef in fila per scegliere il segretario del partito che raccoglie l’eredità politica del Pci?
«Non mi ha sorpreso. Si erano già visti alle primarie di Prodi. È una fiera dell’ipocrisia: persone che si professano grandi imprenditori o grandi banchieri indipendenti che vanno a riverire il potente di turno. Credo che sia proprio questo l’atteggiamento che determina l’antipolitica. La gente vede che questi personaggi, che sono quelli detengono il vero potere, prima descrivono i politici come la casta improduttiva da scacciare e che poi gli si prostrano ai piedi».
Anche Montezemolo ha speso parole di stima per Veltroni. Insomma, non si capisce se il Pd sia un partito di popolo o dei poteri forti...
«Indubbiamente in certi ambienti la sinistra gode di grande favore. Si vede dai giornali, i cui editori peraltro vanno a votare per il Partito Democratico: sono tutti impegnati a difendere le nefandezze di questo Governo. Questo intreccio tra affari e certa politica è il vero ostacolo che blocca lo sviluppo del Paese».
Il Pd avrà un effetto stabilizzante o destabilizzante sul Governo?
«Né l’uno né l’altro, perché i parlamentari sono gli stessi di prima. L’unica novità è che al posto di due segretari ce n’è uno solo. Ma nonostante ciò credo che per molto tempo ancora i due partiti continueranno a marciare separati, se non altro come correnti interne. Per il Governo cambia poco: è comunque costretto a navigare a vista».
Ma nel voto delle primarie non vede anche un impulso a chiudere l’era Prodi?
«Nel voto c’è questo e probabilmente anche molto altro, ma dubito che la classe dirigente del Pd, così divisa e pressata com’è dalla sinistra radicale, possa imprimere una svolta al Governo e alla politca italiana. Non può accadere perché la leadership di Veltroni, come già detto, è una leadership debole».
Prodi però sembra intimorito dal Pd. Ieri, ad esempio, si è rimangiato tutte le concessioni fatte alla sinistra radicale sul pacchetto Welfare...
«Vede, continua a navigare a vista: fa una cosa e la sconfessa. È la prova che il Pd non agisce in alcun modo sul Governo. I problemi di Prodi, in altri termini, restano quelli di sempre. O, comunque, certo non migliorano».
A destra, invece, può mettere in moto qualcosa il Pd?
«A destra, tra An, Fi e Udc, è già cominciato da tempo un dibattito sul partito unico. Personalmente spero che Berlusconi, Fini e Casini facciano il partito delle libertà perché per noi sarebbe molto meglio discutere con un soggetto solo piuttosto che con tre. Come tutti sanno la Lega non è interessata ad entrare in questo partito e mai vi entrerà. Ribadito questo concetto, siamo certamente interessati a un accordo federativo».
Non teme che un Pd che si sente forte possa avere la tentazione di accordarsi con Fi e An per trascinare il sistema al referendum?
«Questo rischio c’è, ma non credo che a Veltroni e al Pd convenga la legge elettorale che uscirebbe dal referendum. Sondaggi alla mano, infatti, quella legge elettorale li costringerebbe a rifare l’accordo con la sinistra e ciò significherebbe evidentemente il fallimento del Pd, che nasce con l’ambizione di superare l’alleanza dell’Unione».
Nei suoi discorsi pre-elettorali Veltroni non ha mai puntato sul federalismo. Alle politiche, però, il voto del Nord sarà fondamentale. E ieri Fassino ha fatto capire che, nel Pd, l’uomo del dialogo col Nord sarà lui. Non le sembra un’implicita ammissione dello scarso impatto politico del Sindaco di Roma sulla Padania?
«Bè, il sindaco di Roma è pur sempre il sindaco di Roma. La scarsa affluenza delle primarie al Nord e la freddezza con cui Veltroni è stato accolto dalle nostre parti ne è la più ampia dimostrazione. Del resto Veltroni non ha mai mancato di attaccare il Nord e di ricordare che Roma è padrona. Chi semina raccoglie. Il problema, però, è che il Nord ha perso fiducia nella sinistra e questa fiducia non si recupera con qualche convegno o con qualche gita sul Po».
Insomma, se il problema è la Questione Settentrionale, Veltroni è l’uomo sbagliato...
«Il fatto è che, dopo l’esperienza della Lega, non esiste più un uomo che possa andar bene per tutto il Paese. Forse l’ultimo è Berlusconi. Adesso ci sono aree del Paese che riconoscono certi leader come propri, ma più un leader è rappresentativo di un’area e meno viene riconosciuto dalle altre. La Lega, da questo punto di vista, è l’esempio tipico. Noi siamo i rappresentanti del Nord e il Nord ci riconosce come suo difensore. Quindi, se noi diciamo che Veltroni è l’avversario, il Nord non lo segue. Se poi uno si caratterizza come sindaco di Roma è chiaro che in Padania non troverà spazio. Anche perché la sinistra di Veltroni è quella degli apparati romani: è l’immagine di Roma, padrona e ladrona».
[Data pubblicazione: 16/10/2007]

L’inchiesta di Rai Tre promuove la Provincia veneta

«Ancora una volta la Provincia di Treviso sta dimostrando di aver sempre lavorato con trasparenza e di non temere nemmeno le inchieste di Report, un programma che notoriamente non risparmia nessuno, anzi fa “il pelo e contropelo” ai soggetti intervistati». La gogna pubblica per l’inchiesta sui derivati non sfiorerà dunque l’amministrazione presieduta da Leonardo Muraro: nel corso della trasmissione di Rai Tre la Provincia di Treviso è stata citata come esempio edificante sul piano della finanza innovativa.
«Quando sono venuti da noi - continua Muraro -, non abbiamo avuto alcun timore, perché eravamo certi che saremmo riusciti a dare chiaro segnale di come lavoriamo. Ora, dopo tante illazioni e accuse da parte delle minoranze sulla gestione dei nostri bilanci, ecco che abbiamo dato un esempio a tutta l’Italia di responsabilità amministrativa unica nel suo genere. Mi auguro che da ora in avanti ci sia sempre più collaborazione da parte di tutto il Consiglio provinciale per poter lavorare sempre meglio, visto che questa Amministrazione provinciale ha superato anche il difficile esame di Report. Credo che questa sia la massima dimostrazione di come, nonostante gli scarsi trasferimenti, riusciamo a gestire nel migliore dei modi le nostre finanze. Ecco perché reclamiamo il Federalismo Fiscale e l’Autonomia avanzata: siamo in grado di garantire ai nostri territori non solo servizi, ma anche un’oculata gestione del denaro che proviene dalle tasse dei cittadini».
Il presidente mostra una soddisfazione ancora maggiore per il fatto che il riconoscimento del buon operato della Provincia trevigiana giunga da parte di una rete “particolare”: «Che dire: anche un programma di una rete notoriamente schierata verso il Governo ci ha dato il giusto merito e non ha potuto fare a meno di rilevare il virtuosismo di una amministrazione di destra con presidente della Lega. Nel contempo non ha potuto fare a meno di rilevare le mancanze di amministrazioni di sinistra, citando i casi eclatanti dei Comuni di Taranto, Napoli, Torino, le Regioni Campania e Piemonte».

domenica 14 ottobre 2007

OMICIDIO COLPOSO IN CASO DI INCIDENTE

IN QUESTI GIORNI SI FA UN GRAN PARLARE, CAUSA MORTE SOPRAVVENUTE, DEGLI INCIDENTI STRADALI. SIAMO PARTITI DAL MAGREBINO CHE HA FALCIATO A DIETRO I QUATTRO RAGAZZI MINORENNI NEL PICENO, LA CUI PENA ESPIATIVA SI E' RISOLTA NEL PREMIO IN UN SOGGIORNO I SEI ANNI IN UN CENTRO BALNEARE SUL MARE, MAH!! AH!, MI DIMENTICAVO IL FATTO CHE ERA UBRIACO SI E' RISOLTA NON IN AGGRAVANTE, MA ATTENUANTE!!!
FINO A GIUNGERE AL BAMBINO DI TRE ANNI UCCISO, ANCORA NON SI SA SE IN UNA PISTA CICLABILE O IN UNA STRADA VICINALE, IN CUI I COMMENTI DEI BENE INFORMATI, DEI COSIDDETTI "BEN PENSANTI" ERA: "RAGAZZO DEL PROFONDO NORD NON EXTRACOMUNITARIO, DIAMOGLI UNA PENA ESEMPLARE PARTENDO DA UN'ACCUSA DI OMICIDIO VOLONTARIO".

PRIMARIE - LISTE DI PROSCRIZIONE

"Nella Roma antica, pubblici elenchi delle persone considerate fuori legge e private dei beni, che chiunque poteva uccidere con compenso da parte dello stato; i discendenti erano esclusi dalle magistrature. Nella tarda repubblica furono strumento di vendetta personale di chi raggiungeva il potere: Silla (82-81 a.C.) e i triumviri Antonio, Lepido e Ottaviano (43-42 a.C.)."

IN ITALIA COSI' COME SONO FORMULATE LE ELEZIONI PRIMARIE, A DIFFERENZA DEGLI U.S.A., PORTANO ALLA FORMAZIONE DI ELENCHI NOMINATIVI DI PERSONE CHE SI SONO RECATE A VOTARE ED ELENCHI DI ALTRE CHE NON HANNO VOTATO ED IN LINEA GENERALE SI POTREBBE DESUMERE
CHI E' A FAVORE E CHI CONTRO, ANCHE SE ALCUNI ARGOMENTANO CHE ANCHE IL CONTRARIO AVREBBE POTUTO DICHIARARSI......

SOPRA RIPORTATO TRA "VIRGOLETTE" QUANTO AVVENIVA IN ITALIA OLTRE 2000 ANNI FA, OGGI FORTUNATAMENTE LA SITUAZIONE E' DIAMETRALMENTE OPPOSTA, MA LA STORIA CI HA SEMPRE POSTO DI FRONTE A CONTINUI ROVESCIAMENTI DELLA SITUAZIONE. QUINDI IL VOTO POTREBBE NON ESSERE PIU' SEGRETO, ANCHE SE MI DICONO CHE SIAMO GIA' TUTTI "SCHEDATI"....

venerdì 12 ottobre 2007

UN NUOVO BLOGGER

OGGI SI E' AGGIUNTO - REGISTRATO - UN NUOVO BLOGGER:
CASAELAVORO.BLOGSPOT.COM

VIA IL SOSTITUTO D'IMPOSTA

FINALMENTE QUALCUNO CI STA' PENSANDO: ELIMINIAMOLO....SI ACCETTANO COMMENTI.....E DISCUSSIONI..........

giovedì 11 ottobre 2007

La risposta a un question time sul caso di Treviso

Paolo Bassi
«Per superare le ambiguità, il quadro normativo deve essere adeguato». Rispondendo ad un “question time” posto in aula dall’onorevole Giampaolo Dozzo a nome della Lega Nord, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti ha dato implicitamente ragione a chi, Carroccio in testa, era salito sulle barricate per protestare contro le affermazioni del prefetto di Treviso sulla “legittimità” dell’uso del burqa.
Per l’esponente di Palazzo Chigi, l’uso del copricapo islamico che cela integralmente il volto, «non si può condividere, nè sottovalutare le conseguenze che esso determina sul piano della dignità della donna. Questa è la linea del Governo». Per rafforzare le sue parole, Chiti ricorda anche la “Carta dei valori” varata nel giugno scorso dal ministero dell’Interno, nella quale si stabilisce testualmente che “non sono accettabili forme di vestiario che coprono il volto, perché ciò impedisce il riconoscimento della persona e la ostacola nell’entrare in relazione con gli altri”.
Un riferimento che non è sfuggito alla deputata forzista, Iole Santelli che polemizza con il ministro ricordando che la richiamata dichiarazione sui valori «non è stata firmata dall’Ucoii, una delle delle organizzazioni islamiche più importanti, ma anche più integraliste». E, quindi, si può più o meno «considerare carta straccia».
Da sinistra, il ministro della famiglia Rosy Bindi, attraverso le colonne del Corsera raddrizza il tiro delle sue dichiarazioni e precisa «di non aver mai detto di essere a favore del burqa», ma solo di considerarlo «un simbolo culturale», che come qualsiasi altro «se liberamente espresso, deve essere rispettato». Parole che devono comunque essere suonate stonate alle orecchie di Ivana Bartoletti, responsabile Ds per i diritti civili, secondo la quale, quella del rappresentante del Governo a Treviso rimane «una decisione inaccettabile».
Di diverso avviso la parlamentare di Rifondazione Maria Luisa Boccia che la reputa «opportuna e rispettosa».
Diametralmente opposta la posizione del Carroccio, che per voce del senatore Piergiorgio Stiffoni che, tenuto anche conto degli ultimi fatti, rilancia una grande battaglia della Lega: l’abolizione dei prefetti. «Inseriremo - annuncia - un emendamento alla Finanziaria per il trasferimento delle competenze del prefetto al presidente della Regione, al presidente della Provincia, al sindaco, al questore e alle Camere di commercio nel rispetto del pacchetto Lega per abbattere i costi della politica. Del resto - ricorda - le competenze amministrative che le varie leggi hanno attribuito al prefetto sono state in buona parte assorbite dai decreti legislativi che hanno trasferito funzioni già dello Stato alle Regioni».
E il consigliere regionale leghista del Veneto, Giannantonio Da Re ironizza: «Mi chiedo se i direttori di banca o gli impiegati delle Poste lasceranno entrare senza problemi chi indosserà il velo integrale e magari chiederà di fare prelievi agli sportelli...».
[Data pubblicazione: La Padania 11/10/2007]

Sfida fallita

Sfida fallita
Il Partito democratico non attecchisce in Lombardia
Se uno dei motivi che hanno spinto alla creazione e alla nascita del Partito Democratico era quello di “sfondare” al Nord, l’obiettivo è fallito. Secondo uno studio sul Pd e le primarie, realizzato dall’istituto Eurispes Lombardia per lo “speciale Iceberg” in onda stasera su Telelombardia, soltanto il 30% dei lombardi «potrebbe decidere di votare per il Pd». Un dato molto basso, ben sotto le aspettative, anche perchè prende in considerazione tutto il potenziale bacino e non solo chi afferma di voler votare Pd. «Prevale un atteggiamento cauto - spiega Paolo Zinna, segretario generale di Eurispes Lombardia -, le intenzioni di voto per il Pd sembrano basse e non è chiaro quali differenze ci siano tra i programmi dei singoli candidati. Tasse e lavoro sono le prime preoccupazioni per chi vive nel nostro territorio». Sempre secondo lo studio Eurispes il 22,36% del campione ha affermato di non avere nessuna fiducia in questo soggetto politico. Per quanto riguarda i candidati, vittoria di Veltroni ma non un trionfo. La Bindi sarebbe al 27% e Letta all’11.
[Data pubblicazione: La Padania 11/10/2007]

Mauro: basta con le trattenute alla fonte

«Ora voglio vedere cosa faranno quelli della Triplice sindacale»
Mauro: basta con le trattenute alla fonte
Simone Boiocchi
Roma - «Ormai siamo davvero al ridicolo. È impensabile che dopo la bocciatura raccolta nelle grandi aziende come Mirafiori e Iveco, alcuni abbiano il coraggio di dire che hanno vinto i sì».
Rosi Mauro, segretario generale del Sindacato Padano non usa mezzi termi e parte, lancia in resta, all’attacco della consultazione dei lavoratori sul protocollo sul Welfare.
«Ma come fanno a dire che hanno vinto i sì con l’80% dei voti? Vuol dire che hanno tenuto conto solo delle preferenze dei pensionati e che - di conseguenza - questa è stata una votazione non credibile. Devono smetterla di prendere in giro i lavoratori».
«Così facendo - ha aggiunto Mauro -, non fanno altro che creare tensioni e malumori sociali. Ecco perché sono particolarmente felice di essere andata alla Corte di Cassazione a presentare una proposta di legge popolare sull’abolizione del sostituto d’imposta. Adesso voglio vedere cosa faranno quelli della triplice sindacale. Si schiereranno una volta per tutte o anche questa volta diranno che non va bene?».
«Vogliamo che anche per i lavoratori dipendenti valgano le stesse regole che sono tutt’ora in funzione per gli altri. Più soldi in busta paga e poi, ma solo dopo avere “ricevuto”, si pagano le tasse».
Ma il voto nelle aziende e la finta gioia della triplice sindacale proprio non va giù. «È vergognoso! Nonostante le grandi aziende abbiano votato contro c’è chi riesce a definire il risultato un successo. Ha ormai dell’incredibile ed è proprio vero che non c’è più limite al peggio. Cgil, Cisl e Uil stanno dimostrando di essere andati oltre il rispetto della democrazia e della libertà del voto degli stessi lavoratori. Scherzano col fuoco e rischiano di bruciarsi».
[Data pubblicazione: La Padania 11/10/2007]

Il Carroccio: abolire il sostituto d’imposta

Il Carroccio: abolire il sostituto d’imposta
Iva Garibaldi
Roma - È composta da un solo articolo la proposta di legge popolare depositata ieri in Cassazione, ma rappresenta una vera e propria rivoluzione perché prevede l’abolizione del sostituto d’imposta cioè il sistema che oggi obbliga il datore di lavoro a trattenere alla fonte le tasse dovute dai lavoratori dipendenti versandole poi direttamente allo Stato.
L’iniziativa, che è l’ultimo punto della “rivolta fiscale” annunciata da Umberto Bossi a Venezia, è stata presentata in occasione di una conferenza stampa da Rosi Mauro, segretario generale del Sindacato Padano, Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e dal capogruppo leghista a Palazzo Madama, Roberto Castelli. Al loro fianco anche Roberto Cota, Federico Bricolo, Sergio Divina e Massimo Polledri.
«Una delegazione del Sin.Pa. - ha detto Calderoli - insieme con una rappresentanza della Camera e del Senato ha depositato la proposta di legge in Cassazione. Abbiamo messo in atto un’iniziativa popolare perché crediamo che la risposta si debba dare da destra e da sinistra a una categoria che è il punto centrale della contribuzione. Con l’abolizione di questo meccanismo ciascun cittadino avrà chiara conoscenza di quanto effettivamente l’imposizione fiscale incida sul proprio guadagno e reddito».
Calderoli, annunciando che oggi partirà anche la raccolta delle firme per appoggiare la legge - ne servono almeno 50mila -, ha ammesso però che «nostro obiettivo è arrivare a 500 mila firme». E, come obiettivo finale, l’approvazione da parte del Parlamento del dispositivo. Approvazione che Calderoli si è augurato «sarà raggiunta nel prossimo Governo di centrodestra» che comunque arriverà presto perché «questa legislatura - ha spiegato - si avvicina ormai alla conclusione».
È stato invece Castelli a spiegare che l’intenzione della Lega «non è certo dare uno strumento in mano ai lavoratori per evadere le tasse ma fare un’operazione di giustizia perché oggi i lavoratori dipendenti si trovano a pagare più tasse del dovuto». Il meccanismo del sostituto d’imposta, inoltre, mette in moto una serie di condizioni sfavorevoli per i lavoratori: «per esempio, alcune detrazioni come quelle sanitarie - ha detto il capogruppo dei senatori leghisti – vengono restituite come credito d’imposta dallo Stato che le restituisce materialmente a babbo morto». Una situazione che la Lega Nord vuole assolutamente cambiare e non da oggi visto che l’abolizione del sostituto d’imposta rappresenta un vecchio cavallo di battaglia. Una prima proposta in tal senso, ha ricordato Calderoli «l’abbiamo presentata nel 1995 come referendum abrogativo che però fu dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale». E poi, in seguito, il Carroccio l’ha riproposto più volte sotto forma di legge che però non è stata mai approvata «perché – ha ricordato Castelli – alla maggioranza del momento conviene avere maggiori introiti. Ma credo che la giustizia venga prima di tutto. E ribadiamo che facciamo sul serio. Questa importante iniziativa fa parte dei tredici punti della rivolta fiscale anche se io preferisco chiamarla giustizia fiscale». Infatti, ha continuato Castelli, con l’attuale sistema «ogni anno vengono sottratte al Nord cifre gigantesche». Il meccanismo pensato dalla Lega, invece, consentirebbe al lavoratore di ricevere lo stipendio lordo ogni mese e le tasse verrebbero pagate dallo stesso in un secondo momento. «Con il sì alla nostra proposta – ha concluso – i lavoratori pagherebbero il giusto e verrebbe dato un segnale forte a questo Governo che si ritrova con 10 miliardi in più come maggiori entrate ma, invece di restituirli ai cittadini decide di distribuirli alle clientele».
nelle fabbriche

Oggi prende il via la raccolta delle firme
Roberto Calderoli, Roberto Cota, Federico Bricolo, Andrea Gibelli, Paolo Grimoldi, Alberto Fugatti, Angelo Alessandri, Davide Caparini, Rosi Mauro, Emiliano Tremolada, Patrizia Brandolese, Giorgio Rigoni e Aldo Trentani. Questi i presentatori del documento contro il sostituto d’imposta che - dopo essere stato depositato alla Corte Costituzionale - nei prossimi giorni verrà presentato ai lavoratori per la raccolta delle firme necessarie alla sua discussione.
[Data pubblicazione: La Padania 11/10/2007]

domenica 7 ottobre 2007

ASSISI MARCIA DELLA PACE

SI COMINCIA CON QUELLA FARSA DI BANDIERA MULTICOLORE.........
E..........SI TERMINA......CON QUEI FALSI POLITICI ITALIANI....CHE STANNO ...................A SINISTRA DI NOME E DIFATTO......."VERAMENTE SINISTRI"

ALLEGRIA: SON ARRIVATI I NUOVI EVASORI

Imprese: 200. 000 sono extracomunitarie, boom Marocco e Cina
Unioncamere, di piu' nel Nord ma ci sono anche nel Centro- Sud
(ANSA) - ROMA, OTT - Si moltiplicano in Italia gli imprenditori extracomunitari e il loro peso si fa sempre piu' sentire sulla demografia delle aziende italiane.Secondo Unioncamere, le imprese guidate da un titolare non appartenente all'Unione europea hanno superato le 200.000, concentrate in gran parte nelle regioni del Nord, ma presenti in gran numero anche nel Lazio e in alcune regioni del Sud come Campania e Sicilia. Al 30 giugno i padroni non europei erano 218.467, soprattutto marocchini e poi cinesi.

VENGONO QUA PERCHE' DOVREBBERO FARE QUEI LAVORI DIPENDENTI CHE "GLI ITALIANI NON VOGLIONO PIU' FARE"....GIURO E SPERGIURO...."GLI ITALIANI NON VOGLIONO PIU' FARE", DETTO DA PARTE DI UNA CERTA POLITICA E SUOI SOSTENITORI SCALCAGNATI......CHE NON HANNO PIU' ALCUN MINIMO, SE L'HANNO MAI AVUTO, AMOR PATRIO E PROPRIO.
COSI' VENGONO E DEPREDANO QUANTO PIU' C'E' DA PORTAR VIA......LORO SI' CHE HANNO VINTO AL LOTTO, ALTROCHE' QUEI FESSI D'ITALIANI CHE GIOCANO SUL SERIO, SOLO PER PORTAR SOLDI ALLA POSTA, CHE NATURALMENTE, GLI SCALCAGNATI GIRANO PRONTAMENTE A FAVORE DI QUEI "POVERI EXTRACOMUNITAR" - MA CHE MI FACCIANO IL PIACERE! -

OGGI MI HAN DETTO CHE LA PIETA' L'HA INVENTATA "CRISTO NELL'ANNO ZERO"
MA LA "STRAFOTTENZA" SAPPIAMO DI CHI E' FIGLIA; DEGLI SCALCAGNATI.

mercoledì 3 ottobre 2007

SE PER CASO.........NELL'ANNO DOMINI 1992

UN SOGNO...E' SOLO UN SOGNO......POTEVA ESSERE LA CRUDA REALTA'....SE NEL 1992 COMPATTI CI FOSSIMO SBARAZZATI PER SEMPRE DI COMUNISTI E DEMOCRISTIANI CHE STANNO A DESTRA E SINISTRA.....SAREBBE FINALMENTE NATA UNA NUOVA SOCIETA' CHE AVREBBE CURATO GLI INTERESSI VERI - PROFONDI DEGLI ITALIANI - OGNUNO NELLA PROPRIA COMUNITA' AVREBBE PORTATO AVANTI CIO' CHE GLI STAVA PIU' A CUORE....E....ADDIO PROBLEMATICHELEGATE ALL'INVASIONE EXTRACOMUNITARIA....PERCHE' PURTROPPO SE CI PENSATE E CONTROLLATE LA POLITICA DI IERI E DI OGGI TOCCHERETE CON MANO CHE QUESTA INVASIONE INCONTROLLATA E' MERITO AL CENTOPER CENTO DEI....CATTOCOMUNISTI....
MA SE .....NON PIU' PER CASO.....MA PER CRUDA REALTA'.....IL SOGNO SI AVVERA...

OFF-LIMIT OFF-LIMIT OFF-LIMIT OFF-LIMIT

DATI UFFICIALI - TASSO DI PENETRAZIONE IMMIGRAZIONE IN FRANCIA 5,9 - ITALIA 5,0
CONSIDERATO CHE I DATI UFFICIALI SOPRATUTTO IN ITALIA SONO SEMPRE DI PARTE IN QUANTO SONO DATI DI REGIME...PRATICAMENTE ABBIAMO ORMAI SUPERATO ANCHE LA FRANCIA, PAESE COLONIALE E DI ANTICA IMMIGRAZIONE.....E CI VENGONO A DIRE CHE SIAMO ANCORA GLI ULTIMI TRA I PRINCIAPALI PAESI EUROPEI......PERCHE' DOBBIAMO INCENTIVARE L'INVASIONE...PERCHE' QUESTI ...CI PAGHERANNO LA PENSIONE......OBIETTO CHE LA LEGA DIECI ANNI FA' AVEVA PROPOSTO LA PENSIONE A CAPITALIZZAZIONE, OGNUNO IL PROPRIO CONTO PERSONALE.....MI RISPONDONO CHE ORA C'E' IL SISTEMA CONTRIBUTIVO......OBIETTO CHE NON E' LA STESSA COSA MA IL CONTRARIO......MA SE PER CASO I MIEI INTERLOCUTORI ABBIANO RAGIONE.....A MAGGIOR "RAGIONE" POTREMMO FERMARE L'INVASIONE.....
A PROPOSITO OGGI SU UN GIORNALE LOCALE CITANO" LE CASE POPOLARI VANNO AGLI EXTRAC."
MA CHE MI FACCIANO IL PIACERE.....LA LEGA QUESTE COSE...LE DICEVA GIA' QUALCHE LUSTRO FA.......OVVERO...ABBIAMO SEMPRE E COMUNQUE RAGIONE.

Immagini - Il Padano -